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ospiti 2016

BARBARA BALDUZZI E ILARIA ANTONINI

Scrittrice

Barbara&Ilaria, Ilaria&Barbara (intercambiabili per i bambini), sulla carta sono una filosofa e una artista, nella vita si occupano di promozione della lettura, cercando di far incontrare libri e bambini di tutte le età. Il loro luogo di incontro non poteva che essere una biblioteca, dove ci arrivano dopo esperienze una da insegnante e una da restauratrice. È amore a prima vista!

Appassionate di cibo e di libri, non necessariamente in quest’ordine, leggono albi illustrati, narrativa, silent book e si sono scoperte grandi appassionate di graphic novel. Lavorano sempre in coppia (i bambini non le riconoscono se si muovono da sole) e organizzano percorsi di lettura, attività, incontri, laboratori legati ai libri e ai bambini per scuole e biblioteche, soprattutto nella provincia di Trento. Nel gennaio del 2016 pubblicano “Un sasso nella strada”, il loro primo libro per bambini, con la casa editrice Minibombo.

 

MARCELLO MARRAS

Antropologo

Marcello Marras – Antropologo, direttore del Centro servizi Culturali U.N.L.A. di Oristano, dal 2007 al 2014 docente di Etnocoreografia della Sardegna e di Laboratorio e studio della musica sarda nel corso di Etnomusicologia presso il Conservatorio Statale di Musica “G. P. da Palestrina” di Cagliari. Ha dedicato la tesi di laurea ai Carnevali di Aidomaggiore e Ghilarza.

Da circa trent’anni conduce ricerche sull’uso della musica, sul fare musica e sul Carnevale in Sardegna. Ha pubblicato diversi saggi: Il ballo a Carnevale, il Carnevale è ballo; Musica, Canti e balli nel Carnevale di Aidomaggiore e Ghilarza, e Un paese in ballo.

Danza e società nel carnevale seneghese (Condaghes Edizioni); Musiche e suoni del Carnevale in Barbagia in “Maschere e carnevale in Barbagia”. E’ stato curatore scientifico, con Marco Lutzu, dei Volumi 8 e 9 Strumenti musicali, dell’”Enciclopedia della Musica Sarda” pubblicata da L’Unione Sarda, Cagliari, 2012.

L’incontro sarà un’occasione per confrontarsi sul Carnevale tradizionale in Sardegna e per soffermarsi su alcune particolarità che, ancora oggi, caratterizzano questo periodo dell’anno in diversi paesi sardi.

Il Carnevale è un evento molto complesso in quanto raggruppa tanti aspetti e sequenze. È un prodotto della società e risponde ad una logica e ad una organizzazione non autonoma o avulsa dalla realtà, rispecchia dinamiche e organizzazioni sociali del paese che lo produce. Dentro l’evento si ritrova la collettività che ne è artefice e al contempo beneficiaria.

A partire dagli anni ’40 del Novecento, e soprattutto nel corso degli anni ’50 e ‘60, è possibile indicare il periodo in cui si chiude l’organizzazione e la struttura del Carnevale che possiamo definire tradizionale, cioè come evento molto complesso che raggruppa tanti aspetti e sequenze strettamente collegate tra di loro (cibi, dolci, maschere, balli, strumenti, canti, organizzazioni, cavalli, personificazione del Carnevale, etc.).

 

 

COMPAGNIA TEATRO SOCIALE AREA 3 CAGLIARI

COMPAGNIA LABORATORIO TEATRO SOCIALE AREA3 (Cagliari)

BAU BAU, CRA CRA, CIP CIP di e con Virginia Chessa, Stefania Valentina Cortis, Federico Demurtas, Pierpaola De Vita, Luciano Girau, Nicoletta Lecca, Claudia Mereu, Anna Pagani, Stefania Pusceddu, Cesare Rombi, Stefano Vaccargiu testo, scene e costumi Compagnia Laboratorio Teatro Sociale Area3, musiche Ezio Bosso, regia Fausto Siddi.

Il laboratorio di Teatro Sociale (SCAMBIO DI DIFFERENZE) proposto dal Centro Area3 (gestito dall’Associazione ARCOES) a Cagliari e diretto dall’attore e regista Fausto Siddi, è incentrato sulla riscoperta e lo sviluppo della creatività ed espressività teatrali di ciascuno individuo all’interno di un’esperienza di teatro di gruppo finalizzata all’inclusione , alla coesione e alla cooperazione.

BAU BAU, CRA CRA, CIP CIP è l’esito pubblico dell’esperienza di un anno con i partecipanti al laboratorio.

L’ideazione, la scrittura e la costruzione scenica della rappresentazione (tratta dalla fiaba dei fratelli Grimm – I TRE LINGUAGGI) sono il risultato del dialogo, delle proposte e della creatività degli attori stimolati e condotti dall’esperto teatrale che ha curato la regia finale.

La storia racconta di un figlio considerato stupido da un padre incapace di occuparsi di lui e per questo mandato nel mondo, dai migliori maestri a “imparare tutto ciò che dovrà conoscere per farsi onore nella

vita” . Il figlio ritorna ogni volta con l’apprendimento di un nuovo linguaggio (quello dei cani, delle rane e degli uccelli) totalmente stupidi e inutili per il padre. Il figlio è scacciato e si ritrova solo nel bosco e nel mondo, ma proprio la conoscenza dei tre linguaggi lo porterà a comprendere se stesso, suo padre e la vita.