Matteo Razzini

autore di libri, educatore teatrale e raccontatore di storie.

A proposito di me

Tre sono le immagini poetiche che mi ricordano l’infanzia: mio padre sul letto che mi cantava le canzoni degli anni 60, i pomeriggi domenicali seduto sulla panchina del centro storico a osservare la gente passare, e il senso di disagio dovuto a quell’essere sempre così maledettamente timido.

Ho conosciuto la mia fantasia dentro ad un vecchio registratore che rubavo di nascosto: ci registravo i miei pensieri, le mie storie, le mie avventure, la mia musica. Soltanto poi ho scoperto i libri. L’amore per la poesia, così affine ai miei turbamenti d’animo e la narrativa, meraviglioso ponte col mondo delle storie. Crescendo, infine, ho sentito la necessità di raccontare agli altri ciò che producevo, ma mi mancava un mezzo importante. Lo studio teatrale del clown mi ha aiutato in questo delicato passaggio. Quest’essere lunare che parla al mondo mostrando le proprie fragilità, che non rivendica mai nessuna vittoria, che si pone sempre tante domande a cui non sa dare mai nessuna risposta, che ha voglia di giocare con i paradossi della società.

Mi piace pensare alle mie storie come atti unici di unica, extra ordinaria quotidianità; ovvero: come cogliere, in un gesto artistico, l’insieme insensato della vita.

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